Dieci Supper Club

Sono nata e cresciuta a Fossombrone.
Fossombrone è la mia casa e per quanto ami prendere l’aereo, io lì voglio tornare.
Veracemente attaccata alla mia famiglia, tanto è che quando una parte di essa se ne è volata chissà dove, la mia mente è andata in frantumi.
Sono rimasta per anni con una penna in mano e un libro di giurisprudenza aperto davanti agli occhi.
Sono passati altrettanti anni per capire che io con quei libri non c’entravo nulla.
Ovvio, non è stata una passeggiata ma piano piano è arrivato un nuovo ordine. Un pó faticoso e talvolta un pó invadente.
È come se avessi vissuto due vite. Una prima e una dopo. Nessuna è più bella dell’altra. Una è solamente più lontana.
A volte peró capita di sentire un profumo, il rumore delle chiavi di casa in tasca o il profumo del sughetto con i pomodorini che magicamente mi sento avvolta in un abbraccio.
Oltre alle mie persone, chi mi ha tirato fuori dai guai è stato il cibo. Non sempre siamo andati d’accordo. Ma quale grande amore non è travagliato?
Non importa se fuori facciano 34º e se devo scegliere tra dormire e cucinare, scelgo cucinare. Sempre.
Cucinare per me, per chi amo o per la mia vicina.
Indistintamente.
Cucinare va ben oltre che mettere qualcosa in tavola.
La cucina mi ha trascinato fuori dalla melma in cui mi ero impantanata, la cucina è stato il vento che ha pulito il mio cielo.
Io Non ho mai creduto che il cielo fosse e dovesse essere sempre azzurro.
Mi piacciono i nuvoloni grigi. Rendono le cose meno scontate e fanno sudare quel pó di serenità a cui tutti ambiamo.
Tutti dovremmo avere un “vento” a disposizione, che sia la cucina, un amico o una sorella. Io fortunatamente, ho tutti e tre. ♥️